Sono riuscito/a a porre fine alla mia relazione tossica. E adesso?
Come prima cosa, per relazione tossica, si intende una relazione in cui non esiste un equilibrio per la coppia: uno dei due partner è costretto ad accettare e a sottostare al comportamento dell’altro pur di conservare il rapporto e vive in uno stato di perenne senso di colpa perché “spinto” a sentirsi responsabile di tutto ciò che di negativo accade tra i due. È quello che ad esempio succede in una relazione con una persona narcisista: l’altro esiste solo in funzione dei desideri e della soddisfazione del soggetto.
Non è facile uscire da un simile rapporto perché in qualche modo ci imprigiona: ma una volta riusciti a rompere il legame che cosa succede?
Cosa accade alla vita di un individuo quando esce da una relazione tossica?
Quello che di solito accade è un immediato senso di sollievo che è tanto più intenso quanto più si è stati in grado di comprendere quanto fosse dannoso il rapporto da cui faticosamente siamo riusciti ad uscire. Questo senso di sollievo, però, potrebbe presto lasciare spazio ad un senso di smarrimento dovuto alla fine della relazione: è necessario trovare dei momenti di riflessione per individuare le ferite che questa relazione ci potrebbe aver lasciato. Se un simile rapporto è durato nel tempo, le ferite potrebbero riguardare aspetti relativi alla nostra personalità, quali una bassa autostima, una perdita di identità, un pessimismo sulla nostra capacità di trovare e gestire in futuro una relazione diversa, finalmente “sana”.
L’aspetto più complicato è spesso il perdono: perdonare se stessi per non aver messo fine alla relazione o non aver capito alcune dinamiche o ancora essersi resi disponibili anche di fronte ad aspetti per noi di solito non accettabili…Qualsiasi siano i motivi, perdonare se stessi è un processo fondamentale per riprendere possesso della nostra vita e non rimanere incastrati nel passato.
Quali sono le conseguenze più importanti successive alla fine di una relazione tossica?
Ad una prima reazione di sollievo che normalmente si prova dopo essere riusciti finalmente a mettere fine alla relazione, segue quasi sempre un senso di smarrimento: la persona può sentirsi insicura e vivere in modo problematico l’essere rimasta sola. Questo aspetto potrebbe spingerla a cercare un sollievo immediato in una nuova relazione anziché prendersi del tempo per riflettere su quanto accaduto, sui comportamenti che ha faticato a riconoscere come sbagliati, sulle proprie responsabilità per non aver interrotto prima la relazione. È il momento in cui la persona deve realizzare che tutto ciò che ha vissuto non è né normale né sano né tantomeno può essere ricondotto alla parola “amore”.
Diventa fondamentale recuperare pian piano la propria autostima, duramente compromessa dalla relazione appena terminata: solo una volta che la persona avrà rimesso se stessa al centro dei propri interessi sarà pronta ad affrontare, questa volta in modo differente, una nuova relazione.
Le ferite che la relazione “tossica” ha lasciato in noi possono anche portarci ad essere diffidenti verso le persone che ci circondano: la conseguenza potrebbe essere quella di aver timore ad entrare in relazione con altre persone per paura di sentirsi nuovamente usati, spingendoci all’isolamento.
Esiste il pericolo di cadere in un’altra relazione tossica? Se si, perché?
Il rischio di ricadere in un’altra relazione simile è legato al grado di consapevolezza che la persona ha raggiunto: più siamo riusciti a mettere a fuoco le dinamiche che hanno caratterizzato il rapporto che abbiamo terminato e più riusciremo a riconoscere per tempo una persona “pericolosa” e ad evitare di iniziare una nuova relazione “tossica”.
È quindi fondamentale il processo che ci aiuterà ad essere consapevoli, sia che lo si faccia da soli sia che lo si faccia con l’aiuto di una persona esterna: è l’unica strada che ci permetterà di acquisire gli strumenti utili a decodificare eventuali comportamenti altrui e ci renderà consapevoli di quali caratteristiche personali si dovranno rinforzare per evitare future trappole.
Come riassestarsi e ritrovare l’equilibrio?
A volte è sufficiente un periodo di riflessioni personali, una sorta di autocoscienza. Le domande che ci dobbiamo fare dovrebbero riguardare le nostre responsabilità e la nostra visione del rapporto di coppia.
Altre volte, invece, le ferite che ci ha lasciato una relazione malata sono talmente profonde da suggerire un aiuto esterno: attraverso un percorso di psicoterapia sarà possibile approfondire tutte le caratteristiche della nostra personalità che in qualche modo hanno giocato un ruolo negativo all’interno del rapporto e quali bisogni ci hanno spinto a subire umiliazioni e indifferenza pur di ottenere l’approvazione del partner.
Solo così ritroveremo un nostro equilibrio che ci permetterà in futuro di vivere una relazione di coppia equilibrata, in cui nessuno sarà costretto ad inseguire ma entrambi collaboreranno a mantenere il rapporto equilibrato e reciprocamente soddisfacente.
È possibile trasformare la fine di una relazione tossica in un’opportunità? Se si, come?
Non solo si può trasformare la fine di una relazione tossica in un’opportunità ma lo si deve fare, proprio per evitare di ricadere in futuro negli stessi errori.
Innanzi tutto dobbiamo imparare che non si può vivere una relazione che sentiamo non gratificante convincendoci che l’altro cambierà o che determinati comportamenti siano solo momentanei e che scompariranno magicamente: nell’idealizzare l’altra persona non riconosciamo chi è in realtà.
Dobbiamo rinforzare la nostra autostima e imparare a non dipendere eccessivamente dai giudizio degli altri: altrimenti saremo sempre in una posizione di dipendenza che potrebbe portarci ad essere manipolati con facilità.
E’ necessario, infine, capire che una relazione malata non può essere migliore della solitudine: anche se quest’ultima ci può far paura, dobbiamo imparare ad affrontarla perché solo una volta che abbiamo imparato a star bene con noi stessi potremo costruire una relazione sana ed equilibrata.
Quando è possibile dire di aver ritrovato l’equilibrio?
Credo che potremo dirci equilibrati nel momento in cui siamo riusciti ad analizzare la relazione passata, decodificato le dinamiche e compreso quelle che sono state le nostre responsabilità. Solo in questo modo in futuro non correremo il rischio di scambiare l’amore con comportamenti che nulla hanno a che fare con questa parola.