Molti genitori pensano di far andare d’accordo figli che litigano per imposizione o facendo leva solo sull’affetto, ma spesso le rivalità fra fratelli si generano perché i genitori non gestiscono bene le loro differenze, non valorizzano le loro abilità ma manifestano approvazione solo per il figlio che corrisponde al suo sistema di valori.
Capita molto più spesso di quello che si pensa, i giudizi impliciti o espliciti dei genitori inaspriscono i rapporti fra i figli e creano inutili gelosie fra fratelli. Se la mamma ad esempio tiene molto all’andare bene a scuola, loderà spesso il figlio che riesce bene negli studi, riservando all’altro l’odiosa domanda “perché non fai come tuo fratello?”
Mentre se il papà è appassionato di sport sicuramente loderà il figlio che primeggia nelle attività fisiche o che è più socievole dando all’altro del “topo da biblioteca”.
E non solo, sono tanti i giudizi di valore, i confronti o le pressioni che vengono fatte innocentemente all’uno o all’altro figlio. Ma questi commenti innocenti possono trasformarsi in veri e propri traumi che renderanno difficile il rapporto fra fratelli in età adulta.
Quali sono gli errori più comuni che commettono i genitori e che creano queste gelosie?
Spesso dietro rapporti conflittuali fra fratelli ci sono dei genitori molto competitivi, incapaci di leggere correttamente le emozioni dei figli e, di conseguenza, di farle emergere in tutta la loro forza.
Un bambino non è in grado di esprimere razionalmente le proprie emozioni: è molto importante che i genitori siano attenti a cogliere i significati che si celano dietro alcuni comportamenti dei figli e incoraggino l’espressione di tali emozioni.
Una manifestazione di gelosia che, ad esempio, si manifesta con il sottrarre in modo brusco un gioco al fratello più piccolo, non andrebbe mai esclusivamente castrata: è importante invece aiutare il più grande ad elaborare questa emozione cercando di offrirgli delle soluzioni alternative (in questo caso portandolo ad offrire un’alternativa di gioco al più piccolo).
Ma quali consigli si possono dare ai genitori per evitare queste situazioni? Come sempre ci rivolgiamo al nostro esperto Dott. Matteo Monego, che ci da 5 consigli fondamentali per evitare la gelosia tra fratelli
1. Se c’è un fratellino in arrivo, preparare il più grande
Un aspetto molto importante sia la preparazione del figlio all’arrivo di un fratellino: i bambini sono molto curiosi e vanno aiutati a comprendere correttamente cosa gli accade intorno. Negli ultimi mesi di gravidanza accompagnare un figlio al lieto evento lo aiuterà a entrare nella prospettiva che la famiglia si allargherà e che lui non perderà l’amore dei genitori. Questa è forse una delle fatiche maggiori degli adulti. Nei primi mesi dalla nascita di un secondo o terzo figlio, necessariamente le attenzioni della madre si spostano decisamente sul neonato, che ha bisogno delle sue cure.
In questa fase è fondamentale la figura del padre, che da un lato può alleggerire la compagna dalle fatiche di accudimento del più piccolo e dall’altro può dedicare tempo al più grande, per lenire la sensazione di essere trascurato.
La gelosia nei confronti di un fratello può avvenire in momenti diversi: ci sono bambini che la manifestano nei primi mesi di presenza del nuovo arrivato e bambini che lo faranno più avanti. È importante però che, fin dai primi giorni, i genitori cerchino di coinvolgere il primogenito nell’accudimento del più piccolo: si può, ad esempio, chiedere che sia lui a portare dei giochi durante il bagnetto o che provi ad imboccarlo durante le prime pappe. Questi ed altri comportamenti lo faranno sentire partecipe e non escluso dalla nuova famiglia che si è formata.
Cercare di riservare al più grande uno spazio di gioco con mamma e/o papà anche di breve durata ma senza la presenza del più piccolo: anche questo comportamento lo aiuterà a capire che i cambiamenti non necessariamente sono del tutto negativi.
2. Non responsabilizzare eccessivamente il fratello maggiore
Un altro aspetto purtroppo molto comune è la tendenza dei genitori a responsabilizzare eccessivamente il figlio maggiore nei confronti del fratello più piccolo: è vero che lui è il maggiore, ma è pur sempre vero che è un bambino anche lui.
Allora, invece di far pesare la differenza di età, è meglio trasformarla in qualcosa di positivo ogniqualvolta è possibile. Sottolineare gli aspetti positivi dell’essere più grande lo aiuterà a non vivere come una condanna gli anni di differenza.
3. Non generare competizione
Forse l’errore più comune per i genitori è quello di sottolineare le differenze tra i due. Frasi del tipo “lui è affettuoso”, “lei ha voti più alti”, ecc. sono purtroppo frasi molto comuni che accentuano le difficoltà e favoriscono la competizione. In questo i genitori devono imparare a cogliere le differenze di personalità ricordandosi che anche i figli sono individui con il proprio carattere e le proprie capacità ed evitando che si trasformino in preferenze.
A sentire i figli c’è sempre un preferito per i genitori, ovviamente non è chi parla. Quello bravo a scuola sente di doversi meritare l’affetto con i buoni voti mentre all’altro viene dato gratis, viceversa l’altro fratello cercherà sempre di mettersi al centro dell’attenzione dei genitori e di ricevere anche lui meriti e complimenti che potrebbero essere riservati all’altro.
Competere per l’affetto dei genitori può produrre contrasti che si protraggono anche in età adulta!
Invece é utile garantire ad ogni figlio delle esperienze individuali in termini di amicizie, passatempi, interessi, ecc.: non è facile seguire questo consiglio perché nella vita frenetica di tutti i giorni non sempre è possibile spezzettarsi per accompagnare i bambini ad attività diverse. Ogni tanto, però, bisognerebbe cercare di organizzare il proprio tempo per garantire ad ognuno attività proprie, libere dalla presenza dei fratelli.
4. Non prendere le parti dell’uno o dell’altro
Nei litigi è meglio cercare di non prendere posizione per partito preso nei confronti del più piccolo: un buon atteggiamento consiste nel cercare di ascoltare entrambi ed aiutare il “più debole” a trovare un modo per non farsi prevaricare. I fratelli maggiori spesso riportano che le frasi più odiose della loro infanzia sono state “lui è piccolo”, “devi dare l’esempio” ecc…
Inoltre deleteri sono i ricatti affettivi nei confronti di un fratello o dell’altro: chiedere a quello con il carattere più accondiscendente di adattarsi sempre all’altro genererà solo un cumulo di rabbia inespressa; nel momento in cui il fratello “buono” deciderà di ribellarsi e fare qualcosa per sé l’altro lo vivrà come un abbandono e ne soffrirà molto.
5. Incoraggiare la cooperazione
La vita mette davanti a situazioni in cui sarà necessario collaborare con persone molto diverse, non solo sul lavoro ma anche nella vita personale. I fratelli dovranno gestire insieme cose banali come le vacanze di Natale nel momento in cui saranno già grandi e vivranno lontano dai genitori, o le cure di un genitore anziano di cui devono occuparsi tutti. Queste situazioni possono vedere il presentarsi di conflitto e delle gelosie tra fratelli.
Eventi banali come le vacanze possono generare tensione. Chi vive lontano dalla famiglia può vivere di malavoglia la pretesa di tornare nella città natale ogni volta – bisogna pensare che è già a casa (la sua), mentre chi non si è allontanato da casa vivrà come un tradimento il fatto che l’altro fratello non programmi tutte le vacanze intorno alla famiglia d’origine.
Bisognerebbe insegnare ai propri figli fin da piccoli che l’aiuto reciproco è più gratificante della “legge del più forte”, permetterà ai fratelli di cooperare anche da grandi di fronte a situazioni cui la vita ci sottopone. In questo caso il dialogo aperto e sincero permetterà ad ognuno di capire i bisogni dell’altro e spingerà entrambi nella direzione del compromesso.
Ad esempio se i genitori hanno sempre lodato troppo il fratello che ha maggiori possibilità economiche l’altro potrebbe per orgoglio ferito non chiedere il suo aiuto. Se uno dei figli vive molto vicino ai genitori, si rischia che venga delegata del tutto a lui la cura del genitore anziano in difficoltà, deresponsabilizzando completamente l’altro e creando altre tensioni e conflitti.
Cercare di rendere tutti i figli partecipi della vita familiare e ciò che assicura un equilibrio anche in età adulta. Fratelli che hanno sperimentato il valore della cooperazione fin da bambini saranno poi in grado di dialogare ed evitare che le responsabilità ricadano completamente su di un solo figlio. Così, nell’esempio appena letto, basterà offrire il proprio aiuto in situazione diverse (comprare le medicine, occuparsi delle visite mediche, ecc…) per evitare che uno dei figli senta su di sé tutto il peso dell’accudimento di un genitore anziano.
Infine, è importante sottolineare che il conflitto tra fratelli è normale e non sempre deve destare la preoccupazione dei genitori: a volte cerchiamo di rilassarci e lasciamo che se la vedano un po’ da soli….